martedì 9 ottobre 2012

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

03/10/2012





African Caucus: la soluzione si trova nel processo di devoluzione raccomandato dal Corcas



''L'African Caucus'', rivista ''del centro indipendente della ricerca e dell'iniziativa per il dialogo'' (Cirid), ha dedicato alla questione del Sahara, un posto importante nelle sue due edizioni dell'il 19 e il 25 settembre.





Un editoriale, un articolo sul ruolo del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) ed un'intervista con il sig. Ahmed Mghizlat, membro del Corcas, hanno permesso alla rivista del Cirid di analizzare l'importanza della ricerca di una soluzione politica negoziata, fondata sull'iniziativa marocchina per l'autonomia al Sahara e la sua attualità per la sicurezza e la stabilità in Africa.





In un editoriale intitolato ''perché no? '', il responsabile di questa pubblicazione, il sig. Deo Hakizimana, scritto: ''da quando ci siamo interessati ai dibattiti in corre sullo statuto d'autonomia di Sahara Occidentale, la questione ha mantenuto la sua pertinenza e la sua conflittualita nell'ordine del giorno politico africano attuale''.



L'autore dell'editoriale ritiene che ci siano due ragione per l'attualità della questione, una è storica, riguarda il fatto che il conflitto ''non sembra avere subito l'usura del tempo e resta un'attualità viva''.



La seconda riguarda la situazione regionale e riguarda il fatto che ''il futuro della regione sembra anche essere tuffato e nel vicolo cieco''.



A questo riguardo la rivista ritiene che per la regione ''la rinascita di una logica marziale, in una zona che si trova sotto alta tensione terroristica, sarebbe un incubo, anche per l'Europa mediterranea''.



Per superare questa situazione, ma anche riportare il Marocco “alla famiglia del OUA Unione africana'', che ''ha bisogno di trovare uno dei suoi. E non dei inferiori'', la rivista del Cirid ritiene che occorra sapere ''parlarne. Dialogare. Meditare. Trovare compromessi realistici e realizzabili''



E a questo proposito, ''il dialogo-possibile sulla questione dello statuto d'autonomia messo sulla tavola dal Marocco merita che vi si presta attenzione'', conclude l'editoriale.



Ciò riporta il dibattito sul ruolo che gioca e continua a giocare Corcas in questa cartella del Sahara.



Ricordando le condizioni e la data di fondazione del Corcas, con sua maestà il Re Mohammed VI, la rivista del Cirid segnala che il Consiglio ha per carico ''di sostenere la validità di una terza via per il Sahara Occidentale: quella dell'autonomia'', così come lo ha proposto il Marocco.



Oltre alle missioni di assistere sadomaso il re per la difesa dell'integrità territoriale e l'unità del regno, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale delle province sahrawi e la preservazione della loro identità culturale, ''African Caucus'' conclude che ''la soluzione al più vecchio conflitto territoriale dell'Africa si trova forse al termine del processo di devoluzione raccomandato dai membri del Corcas''.



Nell'intervista accordata, alla rivista del Cirid, il sig. Ahmed Mghizlat ritorna su queste missioni attribuite al Consiglio e considera che il piano d'autonomia sotto la sovranità marocchina è “una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahrawi, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità''.



Il Sig. Mghizlat ritiene che per i Sahrawi loro anche ''la secessione sahrawi sia un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. C'è soltanto il progetto d'autonomia che sia evidente e realizzabile''.



Il rappresentante del Corcas ricorda che ''è la prima volta che un paese Africano-o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia.''



Ritiene che il Marocco ''dia prova di coraggio ed anche di prima-gardisme'', prima di ritenere che questo conflitto sia legato alla guerra fredda, in particolare quando ''alcuni paesi vicini al blocco dell'est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia costiera che dà sull'Atlantico''.



Il Sig. Ahmed Mghizlat rappresenta il Corcas nell'ambito della delegazione del Marocco alla sessione del Consiglio dell'ONU dei diritti dell'uomo a Ginevra e pertanto partecipa ai lavori dell'esame periodico universale della situazione dei diritti dell'uomo.



A questo proposito, interrogato sul passo marocchino in materia, segnala che ''l'approccio partecipe è stato quella del Marocco e del Corcas dal 2006'', in materia dei diritti dell'uomo.



Il centro indipendente da ricerca e di iniziative per il dialogo è un'istituzione africana ed internazionale che beneficia di uno statuto consultivo Ecosoc, presso le istanze delle Nazioni Unite a Ginevra.



In ciò che segue il testo integrale dell'intervista:



African Caucus: Signor Moulay Ahmed, puo presentarsi in alcune parole e parlarci delle funzioni che esercita nel quadro di sua professione?



Moulay Ahmed Mghizlat: Mi chiamo Mghizlat



Moulay Ahmed e sono indigeno di Dakhla nella provincia di Ouedi Ed-Dahab, Sud del Marocco. Sono membro del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS). Creato nel marzo 2006 da suo maestà il Re Mohammed VI, l'apparecchio conta 141 membri fra i quali considerevoli, capi di tribù, eletti locali e vecchi prigionieri Sahraoui. Il nostro mandato si articola attorno a tre assi: l'elaborazione di un piano d'autonomia per il Sahara Occidentale, la riconciliazione tra i Sahraoui e lo sviluppo sociale, economico e culturale delle province del Sud.



AC: Il piano d'autonomia mantiene dunque il Sahara Occidentale sotto la sovranità marocchina?



Moulay Ahmed Mghizlat: Completamente, si tratta di una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahraoui, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità. L'autodeterminazione non è possibile né per il Marocco, né per i Sahraoui.



La secessione sahraouie è un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. Il censimento del 1974 ha contabilizzato appena circa 74 miglia Sahraoui… C'è soltanto il progetto autonomique che sia evidente e realizzabile.



D'altra parte, abbiamo ricevuto il sostegno dei capi di tribù locali. È la prima volta che un paese africano – o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia all'una delle sue regioni.



Il Marocco dà prova di coraggio ed anche di avanguardismo. Gli statuti d'autonomia accordati in Irlanda ed in Spagna li dimostrano che soluzioni democratiche esistono.



AC: Perché storicamente allora tale conflitto con il Marocco?



Moulay Ahmed Mghizlat: Se ci si riferisce agli eventi internazionali, ci si accorge che il conflitto ha cominciato nel 1975 e si è fermato precisamente con la caduta del Muro di Berlino. In mancanza di finanziamento e di alleati, la ribellione è stata fermata nella sua progressione.



AC: A seguirli, lo sviluppo del nazionalismo al Sahara Occidentale è strettamente legato ai calcoli geopolitici durante la guerra fredda…



Moulay Ahmed Mghizlat: È esattamente ciò. Alcuni paesi – in particolare africani, vicini al blocco dell'Est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia



AC: Monsieur Moulay, questo mercoledì saranno presentati l’UPR (Universal Periodic Review) sulla situazione dei diritti dell'uomo in Marocco. Quale è, in sostanza, il contenuto di questa relazione?



Moulay Ahmed Mghizlat: La relazione sottolinea l'approccio partecipe che è stato quella del Marocco e del CORCAS dal 2006. Grazie alla messa davanti al dialogo tra diverse parti sociali, il governo del Marocco ha costituito una vera eccezione nell'onda di protesta popolare che ha scosso il mondo arabo quest'ultimi due anni. Una nuova costituzione è stata votata, facendo seguito ai progetti di riforme intrapresi dal 2004.



AC: Tuttavia, numerose ONG denunciano sempre alcune violazioni dei diritti dell'uomo che si verificano su territorio marocchino… Alkarama ha in particolare indicato del dito alcuni trasferimenti di prigionieri che si sarebbero verificati poco prima della visita del relatore speciale sulla tortura il sig. Méndez…



Moulay Ahmed Mghizlat: Il regno del Marocco ha già ricevuto la visita di tre esperti prima dell'arrivo del sig. Méndez. È troppo presto per pronunciarsi sulle conclusioni della sua relazione ma il Marocco resta aperto al dialogo ed intende ricordare il suo desiderio di trasparenza nel dominio fin da diritti dell'uomo. Intendiamo proseguire il nostro apprendistato nella società internazionale e restiamo, in questo senso, aperto alla competenza delle istituzioni dell'ONU.



Opinioni raccolte da Adrià Budry Carbó









Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com















































giovedì 4 ottobre 2012

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

03/10/2012





African Caucus: la soluzione si trova nel processo di devoluzione raccomandato dal Corcas



''L'African Caucus'', rivista ''del centro indipendente della ricerca e dell'iniziativa per il dialogo'' (Cirid), ha dedicato alla questione del Sahara, un posto importante nelle sue due edizioni dell'il 19 e il 25 settembre.





Un editoriale, un articolo sul ruolo del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) ed un'intervista con il sig. Ahmed Mghizlat, membro del Corcas, hanno permesso alla rivista del Cirid di analizzare l'importanza della ricerca di una soluzione politica negoziata, fondata sull'iniziativa marocchina per l'autonomia al Sahara e la sua attualità per la sicurezza e la stabilità in Africa.





In un editoriale intitolato ''perché no? '', il responsabile di questa pubblicazione, il sig. Deo Hakizimana, scritto: ''da quando ci siamo interessati ai dibattiti in corre sullo statuto d'autonomia di Sahara Occidentale, la questione ha mantenuto la sua pertinenza e la sua conflittualita nell'ordine del giorno politico africano attuale''.



L'autore dell'editoriale ritiene che ci siano due ragione per l'attualità della questione, una è storica, riguarda il fatto che il conflitto ''non sembra avere subito l'usura del tempo e resta un'attualità viva''.



La seconda riguarda la situazione regionale e riguarda il fatto che ''il futuro della regione sembra anche essere tuffato e nel vicolo cieco''.



A questo riguardo la rivista ritiene che per la regione ''la rinascita di una logica marziale, in una zona che si trova sotto alta tensione terroristica, sarebbe un incubo, anche per l'Europa mediterranea''.



Per superare questa situazione, ma anche riportare il Marocco “alla famiglia del OUA Unione africana'', che ''ha bisogno di trovare uno dei suoi. E non dei inferiori'', la rivista del Cirid ritiene che occorra sapere ''parlarne. Dialogare. Meditare. Trovare compromessi realistici e realizzabili''



E a questo proposito, ''il dialogo-possibile sulla questione dello statuto d'autonomia messo sulla tavola dal Marocco merita che vi si presta attenzione'', conclude l'editoriale.



Ciò riporta il dibattito sul ruolo che gioca e continua a giocare Corcas in questa cartella del Sahara.



Ricordando le condizioni e la data di fondazione del Corcas, con sua maestà il Re Mohammed VI, la rivista del Cirid segnala che il Consiglio ha per carico ''di sostenere la validità di una terza via per il Sahara Occidentale: quella dell'autonomia'', così come lo ha proposto il Marocco.



Oltre alle missioni di assistere sadomaso il re per la difesa dell'integrità territoriale e l'unità del regno, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale delle province sahrawi e la preservazione della loro identità culturale, ''African Caucus'' conclude che ''la soluzione al più vecchio conflitto territoriale dell'Africa si trova forse al termine del processo di devoluzione raccomandato dai membri del Corcas''.



Nell'intervista accordata, alla rivista del Cirid, il sig. Ahmed Mghizlat ritorna su queste missioni attribuite al Consiglio e considera che il piano d'autonomia sotto la sovranità marocchina è “una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahrawi, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità''.



Il Sig. Mghizlat ritiene che per i Sahrawi loro anche ''la secessione sahrawi sia un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. C'è soltanto il progetto d'autonomia che sia evidente e realizzabile''.



Il rappresentante del Corcas ricorda che ''è la prima volta che un paese Africano-o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia.''



Ritiene che il Marocco ''dia prova di coraggio ed anche di prima-gardisme'', prima di ritenere che questo conflitto sia legato alla guerra fredda, in particolare quando ''alcuni paesi vicini al blocco dell'est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia costiera che dà sull'Atlantico''.



Il Sig. Ahmed Mghizlat rappresenta il Corcas nell'ambito della delegazione del Marocco alla sessione del Consiglio dell'ONU dei diritti dell'uomo a Ginevra e pertanto partecipa ai lavori dell'esame periodico universale della situazione dei diritti dell'uomo.



A questo proposito, interrogato sul passo marocchino in materia, segnala che ''l'approccio partecipe è stato quella del Marocco e del Corcas dal 2006'', in materia dei diritti dell'uomo.



Il centro indipendente da ricerca e di iniziative per il dialogo è un'istituzione africana ed internazionale che beneficia di uno statuto consultivo Ecosoc, presso le istanze delle Nazioni Unite a Ginevra.














Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

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lunedì 16 luglio 2012

Condanna di Antena 3: europarlamentari si impegnano ad un trattamento oggettivo delle informazioni sulla situazione nel Sahara

Gli eurodeputati ribadiscono, in un comunicato reso pubblico, giovedì, il loro impegno a favore ''di un trattamento sdrammatizzato ed oggettivo delle informazioni'' sulla situazione nel Sahara.


Questo comunicato è stato pubblicato a seguito della condanna della catena spagnola ''Antena 3'', dal Tribunale di primo grado di Bruxelles per la sua pubblicazione menzoniera di una fotografia che mostra i corpi di quattro membri di una famiglia marocchina assassinati nel gennaio 2010 a Casablanca, che la presenta come quella di una famiglia sahraoui uccisa dalle forze dell'ordine in occasione dello smantellamento dell'accampamento di Gdim Yzik.


Una delegazione del gruppo d'amicizia Ue-Marocco durante una visita a Rabat

Gli europarlamentari vi deplorano che ''Antena 3'' ''sia all'origine di pratiche suscettibili di indurre in errore l'opinione pubblica ed arrecare pregiudizio seriamente ad un paese e il Marocco'' ed esprimono il loro sostegno alla famiglia marocchina Rachidi.
 
Il Tribunale di primo grado di Bruxelles ha concluso che la fotografia diffusa ''da Antena 3'' non aveva alcuna relazione con gli eventi di Gdim Yzik, che condanna così questa catena spagnola a versare 215.000 euro in riparazione ai pregiudizi morali e materiali causati a questa famiglia.
Questo comunicato è firmato dai deputati Rachida Dati (Francia, PPE), Philippe Boulland, (Francia, PPE), Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, (Grecia, PPE), Christiana Muscardini, (Italia, PPE), Gilles Pargneaux, deputato e presidente del gruppo d'amicizia Ue-Marocco (Francia, S&D), Franck Proust, (Francia, PPE), Jean Roatt, (Francia, PPE), Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, (Francia, PPE) e Dominique Vlasto, (Francia, PPE).


Un intervento dell'europarlamentare Gilles Pargneux al Parlamento europeo sulla quetion di Sahara


Fonti:
 Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
 Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
 Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
 www.sahara-social.com
 Il portale delle città del sahara occidentale:
 www.sahara-villes.com

 


mercoledì 25 aprile 2012

L'Ue per una soluzione politica realistica e reciprocamente accettabile alla questione del Sahara

Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara
 Le Règne du Maroc ne fait jamais et n’a jamais fait recours à la malice ni à l’ipocrisie ni aux mauvaises manoeuvres pour déffendre sa juste cause celle du sahara marocain ; de fait le Maroc actionne avec bonne foi et bonne volonté sous l’égide des Nations Unies pour résoudre ce dossier de plus, le paragraphe 46 de la relation de SG de NU ne stipule à auc’un instant que sa soient les Marocains qui ont altéré la discrétion des communications du Minurso.

The Reign of Morocco never does not make and has never made resort to maliciousness neither to hypocricy neither to the bad maneuvers in diffending its just cause that of the sahara Moroccan; In fact, Morocco operates with good faith and good will under the aegis of the United Nations in order to resolve this folder, moreover, the paragraph 46 of the relation of the SG of the NU does not stipulate to some moment that they are the Moroccans who have altered the confidentiality of the communications of the Minurso.

Il Regno del Marocco non fa mai ricorso alla furbezzia né all’ipocrizia né alle cattive manovre per diffendere la sua giusta causa quella del sahara marocchino ;di fatto il Marocco opera con buona fede e buona volontà sotto l’egida delle Nazioni Unite per risolvere questa cartella di più , il paragrafo 46 della relazione del SG delle NU non stipula ad alcun momento che siano i Marocchini ad aver alterato la riservatezza delle comunicazioni del Minurso.





Unione europea incoraggia tutte le parti interessate dalla questione del Sahara ad operare per trovare una soluzione politica duratura a questa vertenza regionale dando prova di realismo.





Allora di una seduta di lavoro della decima sessione del Consiglio d'associazione Ue-Marocco

L'Ue ribadisce anche il suo attaccamento nel regolamento del conflitto del Sahara ed esprime il suo pieno sostegno agli sforzi del segretario generale dell'ONU e del suo inviato personale per aiutare le parti a raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile.

Esprime, inoltre, il suo attaccamento al rispetto dei diritti dell'Uomo e ricorda gli obblighi che spettano ad ogni parte, pur rallegrandosi, della costituzionalizzazione del Consiglio nazionale dei diritti dell'Uomo (CNDU) e dell'aumento del suo ruolo in materia di sorveglianza e di difesa dei diritti umani, anche al Sahara.

Da parte sua il Marocco sottolinea che il Consiglio di sicurezza ha definito, dal 2007, i parametri per il regolamento della vertenza regionale attorno al Sahara marocchino, in particolare la preminenza dell'Iniziativa marocchina d'autonomia, la centralità del negoziato come sola ed unico hanno visto risolvere questo conflitto, l'importanza della cooperazione piena ed intera delle parti ed di tutti gli stati della regione, come pure l'imperativo del realismo e dello spirito di compromesso per progredire nei negoziati.

Il Marocco rileva anche che i cambiamenti verificati nel mondo arabo, il ravvicinamento tra Rabat ed Alger e la volontà di rilancio dell'Unione del Magreb arabo (UMA), dovrebbe essere messa a profitto per andare da e verso la ricerca di una soluzione politica voluta ed incoraggiata dalla Comunità internazionale.



Il bilancio della nona sessione del Consiglio d'associazione
 
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara
occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara
occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com



L'Ue per una soluzione politica realistica e reciprocamente accettabile alla questione del Sahara

Unione europea incoraggia tutte le parti interessate dalla questione del Sahara ad operare per trovare una soluzione politica duratura a questa vertenza regionale dando prova di realismo.



Allora di una seduta di lavoro della decima sessione del Consiglio d'associazione Ue-Marocco
L'Ue ribadisce anche il suo attaccamento nel regolamento del conflitto del Sahara ed esprime il suo pieno sostegno agli sforzi del segretario generale dell'ONU e del suo inviato personale per aiutare le parti a raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile.
Esprime, inoltre, il suo attaccamento al rispetto dei diritti dell'Uomo e ricorda gli obblighi che spettano ad ogni parte, pur rallegrandosi, della costituzionalizzazione del Consiglio nazionale dei diritti dell'Uomo (CNDU) e dell'aumento del suo ruolo in materia di sorveglianza e di difesa dei diritti umani, anche al Sahara.
Da parte sua il Marocco sottolinea che il Consiglio di sicurezza ha definito, dal 2007, i parametri per il regolamento della vertenza regionale attorno al Sahara marocchino, in particolare la preminenza dell'Iniziativa marocchina d'autonomia, la centralità del negoziato come sola ed unico hanno visto risolvere questo conflitto, l'importanza della cooperazione piena ed intera delle parti ed di tutti gli stati della regione, come pure l'imperativo del realismo e dello spirito di compromesso per progredire nei negoziati.
Il Marocco rileva anche che i cambiamenti verificati nel mondo arabo, il ravvicinamento tra Rabat ed Alger e la volontà di rilancio dell'Unione del Magreb arabo (UMA), dovrebbe essere messa a profitto per andare da e verso la ricerca di una soluzione politica voluta ed incoraggiata dalla Comunità internazionale.

Il bilancio della nona sessione del Consiglio d'associazione
 
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara
occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara
occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com



giovedì 19 aprile 2012

Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara





Morocco never makes nor has ever made resort to maliciousness nor to bad maneuvers to deffend his just cause that of the moroccan sahara Le Règne du Maroc ne fait jamais et n’a jamais fait recours à la malice ni à l’ipocrisie ni aux mauvaises manoeuvres pour déffendre sa juste cause celle du sahara marocain ; de fait le Maroc actionne avec bonne foi et bonne volonté sous l’égide des Nations Unies pour résoudre ce dossier de plus, le paragraphe 46 de la relation de SG de NU ne stipule à auc’un instant que sa soient les Marocains qui ont altéré la discrétion des communications du Minurso.

 The Reign of Morocco never does not make and has never made resort to maliciousness neither to hypocricy neither to the bad maneuvers in diffending its just cause that of the sahara Moroccan; In fact, Morocco operates with good faith and good will under the aegis of the United Nations in order to resolve this folder, moreover, the paragraph 46 of the relation of the SG of the NU does not stipulate to some moment that they are the Moroccans who have altered the confidentiality of the communications of the Minurso.

 Il Regno del Marocco non fa mai ricorso alla furbezzia né all’ipocrizia né alle cattive manovre per diffendere la sua giusta causa quella del sahara marocchino ;di fatto il Marocco opera con buona fede e buona volontà sotto l’egida delle Nazioni Unite per risolvere questa cartella di più , il paragrafo 46 della relazione del SG delle NU non stipula ad alcun momento che siano i Marocchini che hanno alterato la riservatezza delle comunicazioni del Minurso. 


La Russia ribadisce il suo appello ''ad una soluzione politica giusta e duratura'' alla questione del Sahara 19/04/2012
Il ministro russo degli affari esteri, Sergueï Lavrov, ha ribadito, mercoledì a Mosca, l'appello del suo paese ''di trovare una soluzione politica giusta, duratura ed accettabile'' dalle parti riguardo alla questione del Sahara, ''in conformità con le risoluzioni onusiane''.

Come membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU, la Russia ''segue da molto vicino le questioni della regione ed apporta il suo contributo agli sforzi che mirano a raggiungere una soluzione di compromesso, conformemente alle risoluzioni onusiane'', ha sottolineato il ministro russo, al corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro marocchino degli Affari Esteri e della Cooperazione, Saad Dine El Otmani, in visita di lavoro a Mosca.

''Il Consiglio di sicurezza adotta, per consenso, tutto ciò che si riferisce alla questione del Sahara, cosa che traduce la volontà della Comunità internazionale di trovare una soluzione accettabile secondo il piano dell'ONU, approvato dalle parti'', ha sollevato.

 Lavrov ha ribadito l'impegno di Mosca ''di continuare a sostenere gli sforzi dell'ONU e della Comunità internazionale in attesa di trovare la soluzione adatta'' a questa cartella, ritenendo che ''qualsiasi progresso in questo senso abbia un impatto positivo sulla regione molto intera ed a tutti i livelli''.

D'altra parte, il capo della diplomazia russa ha espresso le preoccupazioni del suo paese sulla situazione di Sicurezza nella regione sahelo-sahariana, in particolare ''l'esacerbazione del terrorismo, dell'estremismo e del traffico degli armi, che sono tali da compromettere la sicurezza e la stabilità regionali''.

 La Russia, ha garantito, ''è pronta a contribuire a garantire la stabilità e portare tutto il suo sostegno ai paesi della regione per lottare contro il terrorismo e permettere un ritorno al normale''.





Fonti:

 Il portale politico del Sahara occidentale:www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale: www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani: www.sahara-culture.com
 Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale: www.sahara-developpement.com
 Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
 
www.sahara-social.com
 Il portale delle città del sahara occidentale:
 
www.sahara-villes.com

 

mercoledì 7 marzo 2012

''Stolen'' il resoconto sulla schiavitù nei campi del Polisario proiettata di nuovo a New York




''Stolen'' il resoconto sulla schiavitù nei campi del Polisario proiettata di nuovo a New York 07/03/2012











Il documentario ''Stolen'', che è stato coprodotto nel 2009 con l'Australo-boliviana, Violeta Ayala, e l'australiana Dan Fallshaw, un'opera che riferisce in 78 minuti il vissuto di Fatim Salam, giovane schiavo nei campi del Polisario a Tindouf che trova la sua madre M'barka, dopo tre decenni di separazione, è stato proiettato, lunedì sera, a New York.


Nonostante le pressioni esercitate dal Polisario, nell'aprile 2010, per la deprogrammazzione del documentario, la pellicola era stata proiettata al Lincoln Centro, un'istituzione delle arti e dello spettacolo, fra le più prestigiose negli Stati Uniti, in occasione della 18esima edizione del festival della pellicola africana di New York (NYAFF), nel quadro della sua tematica ''diritto dell'uomo''.


''Come si può invocare la cultura per spiegare pratiche schiavisti'', ha ritenuto Julie H., universitario a Manhattan collegio, per che è un problema che sfida l'ONU. Persone ''sono perseguitate e vivono pratiche supposte passate.



Questo è un danno ai diritti dell'uomo'', ha collegato Mary R., in occasione di un dibattito in videoconferenza con i regista.






Partiti per indagare sulle condizioni di vita dei Sahraoui nei campi di Tindouf, Violeta Ayala e Dan Fallshaw scoprono per occasione un esempio di schiavitù moderna e decidono di testimoniare.






Questa pellicola è ''prova bollente di confisca umana ed di ciò che l'uomo può fare contro il suo simile'', ha detto Hellura Lyle, curatore che ha scelto di programmarlo come documentario del mese ''al Maysles'' cinema, nome eponyme dei regisata famosi americani, i fratelli Albert e David Maysles che hanno firmato la pellicola famosa ''Grey Garden'' (1976).






''Era interessante organizzare uno scambio - nel quadro ''di doc. Watchers'', tribuna/dibattito mensile, tra i regista e gli spettatori attorno a questa tematica, ha sottolineato Hellura Lyle per che è ''una responsabilità morale'' che di denunciare queste ''pratiche di un altra età''.






“È una società dove i vuoti ed i neri sono distinti. Non vedrete mai gente di colori collegata a vuoti„, sottolineate Violeta Ayala. È questo punto che li ha intrigati, quando la maestra di Fétim, Deido, una donna imponente bianca era presentata come la sua madre.






La sola soddisfazione, per loro, sarà stata di avere permesso a Fétim, attraverso ''la nostra insistenza presso le Nazioni Unite di rivedere la sua madre biologica, dopo oltre 30 anni''.






Coscienti ''dei disinganni„ che il documentario ha potuto creare a questa giovane donna, si attengono al loro obiettivo quello ''di denunciare la tratta degli schiavi e fare conoscere al mondo che esiste ancora la tratta dei neri, esseri umani. Poiché Fétim, non è il solo schiavo nei campi'', insiste.






''Sono completamente sottoposti, battuti, i loro nomi sono cambiati, possono sposarsi soltanto con l'accordo dei loro padroni e richiedono documenti di essere dichiarati liberi'', indicano Violeta Ayala. È ovvio, aumenta Dan, che queste persone sono ''prigioniere in una società in cui la schiavitù è un'istituzione, una pratica che si pensava passata, 200 anni fa''.






Da Oslo, dove si trovano per la produzione di una nuova pellicola, i regista spiegano che oltre 3 anni, 70 festival e 12 prezzi più tardi, ed il documentario fanno sempre rumore, e sono oggetto di discussione ed a volte di censura.






Infatti, nell'aprile 2010 e nonostante le pressioni esercitate dal polisario per la deprogrammazzione del documentario, la pellicola è stata proiettata al Lincoln Centre, un'istituzione delle arti e dello spettacolo, fra le più prestigiose negli Stati Uniti, in occasione della 18esima edizione del festival della pellicola africana di New York (NYAFF), nel quadro della sua tematica ''diritto dell'uomo''.






''È un messaggio forte che proviamo a passare attraverso questo documentario'', avevano allora indicato alla MAP, Mahen Bonetti, fondatrice e direttore del NYAFF.










Ma se Polisario non ha attuato con successo a deprogrammare il documentario del festival di New York, ''ha colpito molto in Svezia'', un paese tuttavia universalmente riconosciuto come ''campione della libertà d'espressione! '', dice Ayala. Previsto per passare alla televisione pubblica svedese ''UR'', in marzo scorso, è stato ritirato in-extremis.






Ragione invocata: Fétim lo schiavo nero, eroina della pellicola, non è d'accordo. Tuttavia si stupisce, Violeta, hanno avuto tutto il tempo per decidere. I diritti sono stati comperati, più di un anno fa, è stato adattato alla televisione, tradotto verso lo Svedese, è oggetto di pubblicità.






E quindi, più nulla! Tuttavia ''molte persone di colore nella pellicola vogliono che le loro voci siano intese'', ha fatto osservare la signora Ayala, che si proibisce ''di ridurre al silenzio'' tutte queste voci.






Una soddisfazione, tuttavia, i prezzi multipli raccolti, in particolare una menzione speciale a festival di Toronto (Canada) ed il prezzo del migliore documentario del festival panafricano di Los Angeles, in Nigeria nel 2010 (Africa International Film festival), a Anchorage (Alaska), al Montenegro, Portorico, equador, in Nuova Zelanda, ed in Polonia.




 

Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

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martedì 17 gennaio 2012

Hillary Clinton: Washington induce l'Algeria a sostenere i negoziati su una soluzione politica al Sahara


Hillary Clinton: Washington induce l'Algeria a sostenere i negoziati su una soluzione politica al Sahara

13/01/2012

Gli Stati Uniti continuano a sostenere un regolamento " Pacifico, duraturo e reciprocamente accettato" alla questione del Sahara, ha dichiarato, giovedì a Washington, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, all'uscita di un'intervista con il suo omologo algerino, Mourad Médelci.

" Per quanto riguarda la questione del Sahara, la nostra politica non è cambiata, nella misura in cui continuiamo a sostenere gli sforzi che mirano a trovare una soluzione pacifica, duratura e mutualmente accettata a questo conflitto" , ha sottolineato il capo della diplomazia americana, allora di una conferenza stampa congiunta al dipartimento di Stato.

La Sig.ra Clinton ha anche comunicato il sostegno dell'Amministrazione americana " ai negoziati condotti dall'ONU sulla questione del Sahara ed incoraggia tutte le parti, tra cui l'Algeria, a svolgere un ruolo attivo per andare al di là verso un regolamento".

Ha affermato, in questo senso, che " incoraggiamo l'Algeria ad una più grande cooperazione con il Marocco ed a svolgere un ruolo attivo nel quadro dei negoziati che si svolgono sotto l'egida delle Nazioni Unite in attesa di trovare una soluzione alla questione del Sahara".





Fonti:





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