Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara
03/10/2012
African Caucus: la soluzione si trova nel processo di devoluzione raccomandato dal Corcas
''L'African Caucus'', rivista ''del centro indipendente della ricerca e dell'iniziativa per il dialogo'' (Cirid), ha dedicato alla questione del Sahara, un posto importante nelle sue due edizioni dell'il 19 e il 25 settembre.
Un editoriale, un articolo sul ruolo del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) ed un'intervista con il sig. Ahmed Mghizlat, membro del Corcas, hanno permesso alla rivista del Cirid di analizzare l'importanza della ricerca di una soluzione politica negoziata, fondata sull'iniziativa marocchina per l'autonomia al Sahara e la sua attualità per la sicurezza e la stabilità in Africa.
In un editoriale intitolato ''perché no? '', il responsabile di questa pubblicazione, il sig. Deo Hakizimana, scritto: ''da quando ci siamo interessati ai dibattiti in corre sullo statuto d'autonomia di Sahara Occidentale, la questione ha mantenuto la sua pertinenza e la sua conflittualita nell'ordine del giorno politico africano attuale''.
L'autore dell'editoriale ritiene che ci siano due ragione per l'attualità della questione, una è storica, riguarda il fatto che il conflitto ''non sembra avere subito l'usura del tempo e resta un'attualità viva''.
La seconda riguarda la situazione regionale e riguarda il fatto che ''il futuro della regione sembra anche essere tuffato e nel vicolo cieco''.
A questo riguardo la rivista ritiene che per la regione ''la rinascita di una logica marziale, in una zona che si trova sotto alta tensione terroristica, sarebbe un incubo, anche per l'Europa mediterranea''.
Per superare questa situazione, ma anche riportare il Marocco “alla famiglia del OUA Unione africana'', che ''ha bisogno di trovare uno dei suoi. E non dei inferiori'', la rivista del Cirid ritiene che occorra sapere ''parlarne. Dialogare. Meditare. Trovare compromessi realistici e realizzabili''
E a questo proposito, ''il dialogo-possibile sulla questione dello statuto d'autonomia messo sulla tavola dal Marocco merita che vi si presta attenzione'', conclude l'editoriale.
Ciò riporta il dibattito sul ruolo che gioca e continua a giocare Corcas in questa cartella del Sahara.
Ricordando le condizioni e la data di fondazione del Corcas, con sua maestà il Re Mohammed VI, la rivista del Cirid segnala che il Consiglio ha per carico ''di sostenere la validità di una terza via per il Sahara Occidentale: quella dell'autonomia'', così come lo ha proposto il Marocco.
Oltre alle missioni di assistere sadomaso il re per la difesa dell'integrità territoriale e l'unità del regno, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale delle province sahrawi e la preservazione della loro identità culturale, ''African Caucus'' conclude che ''la soluzione al più vecchio conflitto territoriale dell'Africa si trova forse al termine del processo di devoluzione raccomandato dai membri del Corcas''.
Nell'intervista accordata, alla rivista del Cirid, il sig. Ahmed Mghizlat ritorna su queste missioni attribuite al Consiglio e considera che il piano d'autonomia sotto la sovranità marocchina è “una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahrawi, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità''.
Il Sig. Mghizlat ritiene che per i Sahrawi loro anche ''la secessione sahrawi sia un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. C'è soltanto il progetto d'autonomia che sia evidente e realizzabile''.
Il rappresentante del Corcas ricorda che ''è la prima volta che un paese Africano-o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia.''
Ritiene che il Marocco ''dia prova di coraggio ed anche di prima-gardisme'', prima di ritenere che questo conflitto sia legato alla guerra fredda, in particolare quando ''alcuni paesi vicini al blocco dell'est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia costiera che dà sull'Atlantico''.
Il Sig. Ahmed Mghizlat rappresenta il Corcas nell'ambito della delegazione del Marocco alla sessione del Consiglio dell'ONU dei diritti dell'uomo a Ginevra e pertanto partecipa ai lavori dell'esame periodico universale della situazione dei diritti dell'uomo.
A questo proposito, interrogato sul passo marocchino in materia, segnala che ''l'approccio partecipe è stato quella del Marocco e del Corcas dal 2006'', in materia dei diritti dell'uomo.
Il centro indipendente da ricerca e di iniziative per il dialogo è un'istituzione africana ed internazionale che beneficia di uno statuto consultivo Ecosoc, presso le istanze delle Nazioni Unite a Ginevra.
In ciò che segue il testo integrale dell'intervista:
African Caucus: Signor Moulay Ahmed, puo presentarsi in alcune parole e parlarci delle funzioni che esercita nel quadro di sua professione?
Moulay Ahmed Mghizlat: Mi chiamo Mghizlat
Moulay Ahmed e sono indigeno di Dakhla nella provincia di Ouedi Ed-Dahab, Sud del Marocco. Sono membro del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani (CORCAS). Creato nel marzo 2006 da suo maestà il Re Mohammed VI, l'apparecchio conta 141 membri fra i quali considerevoli, capi di tribù, eletti locali e vecchi prigionieri Sahraoui. Il nostro mandato si articola attorno a tre assi: l'elaborazione di un piano d'autonomia per il Sahara Occidentale, la riconciliazione tra i Sahraoui e lo sviluppo sociale, economico e culturale delle province del Sud.
AC: Il piano d'autonomia mantiene dunque il Sahara Occidentale sotto la sovranità marocchina?
Moulay Ahmed Mghizlat: Completamente, si tratta di una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahraoui, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità. L'autodeterminazione non è possibile né per il Marocco, né per i Sahraoui.
La secessione sahraouie è un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. Il censimento del 1974 ha contabilizzato appena circa 74 miglia Sahraoui… C'è soltanto il progetto autonomique che sia evidente e realizzabile.
D'altra parte, abbiamo ricevuto il sostegno dei capi di tribù locali. È la prima volta che un paese africano – o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia all'una delle sue regioni.
Il Marocco dà prova di coraggio ed anche di avanguardismo. Gli statuti d'autonomia accordati in Irlanda ed in Spagna li dimostrano che soluzioni democratiche esistono.
AC: Perché storicamente allora tale conflitto con il Marocco?
Moulay Ahmed Mghizlat: Se ci si riferisce agli eventi internazionali, ci si accorge che il conflitto ha cominciato nel 1975 e si è fermato precisamente con la caduta del Muro di Berlino. In mancanza di finanziamento e di alleati, la ribellione è stata fermata nella sua progressione.
AC: A seguirli, lo sviluppo del nazionalismo al Sahara Occidentale è strettamente legato ai calcoli geopolitici durante la guerra fredda…
Moulay Ahmed Mghizlat: È esattamente ciò. Alcuni paesi – in particolare africani, vicini al blocco dell'Est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia
AC: Monsieur Moulay, questo mercoledì saranno presentati l’UPR (Universal Periodic Review) sulla situazione dei diritti dell'uomo in Marocco. Quale è, in sostanza, il contenuto di questa relazione?
Moulay Ahmed Mghizlat: La relazione sottolinea l'approccio partecipe che è stato quella del Marocco e del CORCAS dal 2006. Grazie alla messa davanti al dialogo tra diverse parti sociali, il governo del Marocco ha costituito una vera eccezione nell'onda di protesta popolare che ha scosso il mondo arabo quest'ultimi due anni. Una nuova costituzione è stata votata, facendo seguito ai progetti di riforme intrapresi dal 2004.
AC: Tuttavia, numerose ONG denunciano sempre alcune violazioni dei diritti dell'uomo che si verificano su territorio marocchino… Alkarama ha in particolare indicato del dito alcuni trasferimenti di prigionieri che si sarebbero verificati poco prima della visita del relatore speciale sulla tortura il sig. Méndez…
Moulay Ahmed Mghizlat: Il regno del Marocco ha già ricevuto la visita di tre esperti prima dell'arrivo del sig. Méndez. È troppo presto per pronunciarsi sulle conclusioni della sua relazione ma il Marocco resta aperto al dialogo ed intende ricordare il suo desiderio di trasparenza nel dominio fin da diritti dell'uomo. Intendiamo proseguire il nostro apprendistato nella società internazionale e restiamo, in questo senso, aperto alla competenza delle istituzioni dell'ONU.
Opinioni raccolte da Adrià Budry Carbó
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com